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Sei Scatti pensione e tfs per personale militare delle forze armate e forze di polizia civile e militare

Sei Scatti, Mille Dubbi: come non perdere il tuo bonus pensione

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Periodicamente sorgono dubbi sull’applicazione dei 6 scatti e sui relativi benefici, spesso rilevanti. Ecco una breve spiegazione per fare chiarezza.

Il requisito dei sei scatti stipendiali rappresenta un’importante misura di valorizzazione economica per il personale militare e delle forze di polizia, con effetti diretti sul trattamento pensionistico e sul Trattamento di Fine Servizio (TFS). Previsti dall’articolo 6-bis del D.L. 387/1987, questi “6” scatti consistono in sei aumenti del 2,5% ciascuno, calcolati sull’ultima retribuzione, e sono attribuiti in determinate condizioni.

6 scatti, ecco le condizioni per ottenerlo

Il diritto ai sei scatti è riconosciuto nei seguenti casi:

  • Cessazione dal servizio per limiti di età (60 anni con qualsiasi grado);
  • Riforma – solo per gradi apicali;
  • Decesso con qualunque grado.
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Il beneficio può essere concesso anche a chi cessa a domanda, se ha compiuto almeno 55 anni di età e ha maturato 35 anni di servizio utile. Tuttavia, una sentenza del Consiglio di Stato (n. 2833 del 20 marzo 2023) ha chiarito che i sei scatti per chi va in pensione a domanda spettano solo al personale delle forze di polizia (civili e militari), e non a personale delle Forze armate.

Se non si rientra nelle condizioni indicate, i sei scatti non si possono riscattare e quindi si perde il Diritto al Riconoscimento.

Quali i vantaggi economici?

L’attribuzione dei sei scatti incide significativamente sulla base pensionabile e sul TFS (Trattamento di Fine Servizio), con un aumento stimato medio di circa 8000/10.000 euro sul TFS secondo quanto riportato da Avvocato Leone.

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Il riconoscimento dei sei scatti rappresenta uno strumento rilevante per il personale in uniforme, ma la sua applicazione richiede attenzione ai requisiti e agli aggiornamenti normativi per evitare discriminazioni o disallineamenti giuridici.

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