Pensione Anticipata per personale FFAA, Polizia e Vigili del Fuoco
Anche alle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco viene permesso di andare in pensione in anticipo
L’argomento pensione attira sempre molto interesse in questi ultimi anni, soprattutto da quando è in vigore la legge Fornero.
Ci sono diversi parametri da considerare per andare in pensione, alcuni di questi sono: l’aspettativa di vita, età anagrafica e contributi versati.
Con la Pensione anticipata si intende smettere di lavorare prima del raggiungimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi del 2018, 67 dal 2019).
Tenendo sempre presente che dal 2019 le aspettative di vita cambieranno, anche le pensione anticipata tarderà ad arrivare.
Vediamo quali sono gli eventuali scenari possibili:
Pensione anticipata Forze dell’Ordine
Nel dettaglio ci sono tre opzioni di pensionamento anticipato per le Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco.
La prima è quella per cui il personale del comparto Difesa e Sicurezza può andare in pensione, indipendentemente dall’età anagrafica, una volta maturata un’anzianità contributiva di 40 anni (sia per gli uomini che per le donne).
A questi, quindi, è riconosciuto uno “sconto” di 2 anni e 7 mesi di contributi per gli uomini e, 1 anno e 7 mesi per le donne rispetto alla tradizionale pensione anticipata.
La seconda opzione prevede sia un requisito contributivo che anagrafico. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva questa non deve essere inferiore a 35 anni; in tal caso si può andare in pensione una volta compiuti i 57 anni di età. Per questa opzione si considera però una finestra mobile di 12 mesi.
Se invece il personale ha raggiunto la massima età contributiva, prevista dalla tradizionale pensione anticipata, si può andare in pensione anche all’età di almeno 53 anni.
Come anticipato, dal 2019, i parametri appena descritti saranno incrementati di ulteriori 12 mesi.
Per tutti coloro che provengono dall’ex Inpdap, si potrebbe presentare un problema dovuto alla regolarizzazione dei contributo versati all’ente Inpdap che non sono ancora stati regolarizzati.
Infatti se non regolarizzati entro fine anno 2018, si rischia di perdere tali contributi perché andranno in prescrizione.
Testo ispirato dall’articolo sul portale pensioni oggi