La riforma della Difesa e il rinnovo del Contratto dei Militari
Il Governo si accinge ad affrontare l’ormai noto Consiglio dei Ministri Monotematico per discutere del rinnovo del contrato per i Comparti Difesa e Sicurezza. I fondi già resi disponibili e inseriti nella legge di bilancio per il 2024 non coprono le esigenze del personale interessato e non soddisfano le aspettative dei sindacati di categoria.
Prima di questo appuntamento, alcuni giorni fa, il Ministro Crosetto ha tenuto un incontro con le Commissioni Bilancio e Difesa in Parlamento, dove ha esplicitato in modo univoco l’attuale stato in cui si trovano le Forze Armate. Secondo il Ministro della Difesa, le Forze Armate Italiane vanno riformate e ammodernate. Egli percepisce chiaramente che l’attuale Difesa conta su mezzi insufficienti ed obsoleti, e di uomini oramai troppo vecchi per affrontare l’attuale scenario di geopolita mondiale.
Il modello a cui si ispira è quello Svizzero o Israeliano con l’introduzione anche di una forze di riserva da richiamare in caso di necessità. Invece per i mezzi e gli armamenti, egli reputa solo l’Aeronautica Militare in linea con sistemi d’arma anche se non attuali ma almeno soddisfacenti. La Marina Militare e l’Esercito invece hanno necessità di un rinnovamento con mezzi decisamente più attuali per fronteggiare anche le richieste della Nato, che chiede con insistenza l’investimento del 2% del PIL per la Difesa.
In ottica rinnovo contratti per il personale dei Comparti Difesa e Sicurezza, il Governo ha già provveduto a stanziare i fondi, che però risultano essere insoddisfacenti.
In tema rinnovo, il giorno 16 novembre scorso, il Ministro della Difesa ha tenuto un incontro con tutte le sigle sindacali iscritte all’albo. Solo alcune di queste hanno evidenziato la scarsità dei fondi. Altre sigle invece si sono rassegnate e non si sono espresse in contraddittorio con le azioni del Governo che a parere di USAMI Aeronautica e SIAM sono incoerenti con le parole espresse dal Presidente del Consiglio Meloni, infatti sono note le sue affermazioni di voler aumentare oltre 6 euro il costo del lavoro straordinario, quando il personale della difesa riceve circa 3 euro per ogni ora di straordinario prestato nei servizi armati.
Osserveremo con attenzione gli esiti del Consiglio dei Ministri in tema rinnovo dei contratti per il personale della difesa e sicurezza.
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