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Mani di pensionato

Il Governo vuole bloccare le pensioni per i Diependenti Pubblici

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Tra le stanze che contano si parla di una riforma delle pensioni che rischia di accendere molti malcontenti tra i lavoratori del pubblico impiego. Pare che sia allo studio una modifica all’accesso alla pensione automatica per limite di età che costringerebbe i lavoratori della pubblica amministrazione a lavorare ben oltre i 67 anni.

Tale notizia è stata ripresa anche da diverse testate giornalistiche con evidenza in modo clamoroso come ci sia più che un idea dietro questa decisione.

Proponiamo il seguente articolo la cui completezza può essere letta seguendo il link indicato a fine pagina.

I dipendenti pubblici vanno in pensione – a determinate condizioni – a 65 anni

I dipendenti pubblici sono collocati in pensione automaticamente a 60 anni se appartenenti alle forze dell’ordine o all’esercito (compresi i vigili del fuoco) e a 65 anni per il personale contrattualizzato, a condizione di aver maturato 42 e 10 mesi (uomini) oppure 41 anni e 10 mesi (donne).

Leggi anche:  Pensioni, Inps pubblica coefficienti rivalutazione retribuzioni

Se il requisito per il pensionamento si raggiunge tra il 65° e il 67° anno il pensionamento avviene, di norma, tre mesi dopo il conseguimento del diritto.

Compiuto il 67° anno il pensionamento è automatico a condizione di aver maturato almeno 20 anni di contributi.

Continua la lettura da questo link: https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/stop-alla-pensione-automatica-si-rester%C3%A0-al-lavoro-anche-dopo-i-67-anni/ar-AA1qac6E

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