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uso dei facebook da parte dei militari

I limiti di uso di Facebook da parte dei Militari

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Da rilevanza disciplinare a penale.

La comparsa dei social network, in particolare Facebook che è diffuso in larga scala, ha interessato anche i militari; però ci sono dei quesiti su gli argomenti che possono essere diffusi in modo lecito, dove anche un commento potrebbe portare a conseguenze penali.

Quindi anche per i Militari si pongono dei limiti sul piano giuridico, evidenziati dal TAR del Friuli Venezia Giulia con la sentenza n. 562/2016, dove si condannavo militari che avevano reso pubbliche delle foto di una certa rilevanza. Ma i casi di interesse militari e le responsabilità disciplinari e penali non si limitano al caso di questa sentenza.

Proponiamo un estratto del seguente articolo, in cui si tratta in maniera ampia l’argomento, la cui completezza può essere letta seguendo il link indicato a fine pagina.

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Sul piano giuridico, ciò ha costretto e tuttora costringe ad una difficile opera di revisione e adeguamento delle categorie tradizionali che costituiscono i capisaldi della disciplina di quel rapporto. È il caso del diritto di critica del militare-lavoratore (su cui ci soffermeremo), da un lato, e del potere datoriale di controllo, dall’altro.

Del resto, con l’avvento dei social, l’espressione del diritto di critica si trova di fatto in grado di raggiungere in un “click” un pubblico di utenti potenzialmente sconfinato, ed al contempo le possibilità di controllo possono spingersi fino ad un grado di pervasività mai sperimentato in precedenza.

Tanto considerato, in buona sostanza, cosa possono pubblicare su Facebook (e più in generale su internet) gli appartenenti alle Forze Armate o di Polizia senza incorrere in sanzioni disciplinari, o peggio ancora in conseguenze sanzionatorie sul piano penale?

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Quali sono i limiti da rispettare? Qual è il giusto equilibrio tra libertà d’espressione, da un lato, e tutela del prestigio e dell’immagine del proprio Corpo di appartenenza (nonché della onorabilità dei propri superiori gerarchici o comunque dei propri commilitoni), dall’altro?

È indubbio, al riguardo, che ogni considerazione svolta in proposito in ambito militare sia comunque; vale a dire, nonostante la specificità dell’ambito considerato; debitrice delle riflessioni maturate dalla dottrina e soprattutto dei principi di diritto elaborati dalla giurisprudenza in campo sia giuslavoristico, che penale.

Ciò posto, per affrontare adeguatamente la materia, si tratterà prima di stabilire quali siano i contenuti condivisi che possono venire in rilievo sul piano giuridico, e poi di sottolineare le possibili conseguenze della condotta del militare sul piano disciplinare e/o penale.

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1. La rilevanza giuridica dei contenuti condivisi in rete dal militare

Procedendo con ordine, occorre domandarsi: tutte le informazioni condivise in rete dal militare possono acquisire rilevanza giuridica quanto al rapporto con l’Amministrazione Militare?

A tale domanda deve darsi senz’altro risposta positiva; tutto ciò che il militare decide di condividere in rete (post, commenti, immagini, video) può considerarsi per ciò stesso di pubblico dominio, e pertanto utilizzabile. Dottrina e giurisprudenza sembrano ormai aver più che consolidato questo indirizzo.

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