F-35 e Droni, cosa ne pensa il Ministro della Difesa.
La Valutazione di Elisabetta Trenta alle Commissioni di Camera e Senato.
Il Ministro della Difesa i giorni scorsi ha riferito in Commissioni le valutazioni relative alle acquisizioni dei velivoli F-35 e di nuovi Droni.
Con un precedete post avevamo già fatto cenno in merito alla relazione che aveva fornito Elisabetta Trenta alle commissioni di Camera e Senato; ora cerchiamo di specificare alcuni dettagli sui nuovi velivoli riprendendo un articolo la cui completezza può essere letta dal link a fine pagina.
LA VALUTAZIONE SUL PROGRAMMA F-35
“Stiamo valutando quanto, dove e come tagliare”, ha ribadito il ministro Trenta circa la partecipazione italiana al programma F-35; caccia di quinta generazione su cui l’Italia ha puntato per il futuro del proprio potere aereo. Ad ogni modo, prima del responso della “valutazione approfondita” richiesta agli uffici tecnici competenti (che dovrà tener conto “delle esigenze capacitive delle nostre Forze armate, dell’indotto occupazionale connesso, delle potenziali ricadute imprenditoriali”); ogni risposta “rischierebbe di apparire superficiale”. Eppure, c’è un problema su cui la Trenta sembra concentrare la propria attenzione: “Il fatto che il budget per gli F-35 occupa quasi tutto il bilancio per l’industria”, cosa che potrebbe creare problemi sulle nuove iniziative europee, ha detto il ministro. “Dobbiamo finanziare il Fondo europeo di difesa (Edf) e poi dobbiamo avere altri fondi per cofinanziare i progetti, altrimenti non potremmo parteciparvi”. Così, ha aggiunto la Trenta, potremmo “allungare i tempi per gli impegni già presi perché altrimenti a livello europeo stiamo fermi”.
DRONI, TRA L’EUROMALE E IL P.2HH
Poi, c’è la questione dei droni, “sistemi dual use per eccellenza”, ha detto il ministro ricordando una delle due parole-chiave del proprio dicastero. L’Italia è a bordo del progetto EuroMale 2025 per un drone europeo; mentre è parallelamente in fase di valutazione nelle commissioni Difesa lo Schema di decreto ministeriale per il programma di acquisto di 20 droni militari P.2HH; realizzati da Piaggio Aerospace (azienda ligure acquistata dal 2014 dal fondo emiratino Mubadala) insieme al campione nazionale Leonardo. Il programma italiano (766 milioni di euro fino al 2032 per l’acquisto di venti velivoli) e il progetto europeo (che vede cooperare Leonardo, Airbus e Dassault) possono essere complementari; ha notato il ministro. “Vorremmo cercare in tutti i modi di stare sui tavoli aperti; ma vorremmo anche coinvolgere nella richiesta di droni, in un’ottica di sistema-Paese, le altre amministrazioni; poiché i droni sono un’esigenza per molti ministeri”; ha aggiunto ricordando come i velivoli a pilotaggio remoto potrebbero aiutare nel monitoraggio ambientale e culturale. Di certo, ha rimarcato, “non vogliamo rinunciare al programma europeo”; anche perché l’Italia vi potrebbe contribuire “con la parte di progettazione che stiamo già facendo con l’altro drone”. In altre parole, ha sintetizzato Trenta, “stiamo analizzando come poterli portare avanti entrambi”.
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