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Militare missione afganistan e iraq

Afghanistan, i costi della missione dal 2001

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Circa 7 miliardi di euro per l’impegno militare italiano.

La missione in Afghanistan potrebbe chiudere entro 12 mesi con il ritiro di tutti i militari italiani impegnati. A renderlo noto qualche settimana fa il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

Il ritiro dei militari italiani è stato oggetto di critiche e considerazioni da ogni parte; da esponenti politici e gerarchi del mondo militare si sono espressi in modo discordante sulla decisione presa dal Ministro.

Ma quanto è costata la missione fino ad oggi?

Il conto sulle spese militari, lo prepara l’osservatorio Mil€x, che da sempre ci ha abituati a guardare il mondo militare con occhi più attenti ai costi. Anche per l’Afghanistan, l’osservatorio Mil€x ha svolto una ricerca molto accurata, andando a guardare tutti i decreti di proroga delle missioni approvate fino al 2017.

Da quest’analisi così attenta, escono i numeri dei costi della missione. Vediamo da un estratto dell’articolo pubblicato sul sito milex.org, la cui completezza può essere poi letta seguendo il link a fine pagina, tutti i costi della missione.

Tralasciando tutti questi costi indiretti; il costo ufficiale della partecipazione alle missioni militari in Afghanistan a partire dal novembre 2001 (Enduring Freedom fino al 2006, ISAF fino 2014, Resolute Support dal 2015) è di 6,5 miliardi di euro. Vale a dire oltre un milione di euro al giorno in media.

Alla cifra di 6,5 miliardi si devono aggiungere i costi extra:

Agli stanziamenti vanno  aggiunti tutti i costi extra delle missioni, e cioè l’esborso di 480 milioni a sostegno delle forze armate afgane (120 milioni l’anno a partire dal 2015) e circa 900 milioni di spese aggiuntive relative al trasporto truppe, mezzi e materiali da e per l’Italia, alla costruzione di basi e altre infrastrutture militari in teatro, al supporto operativo della Task Force Air (Emirati, Qatar e Bahrein) e degli ufficiali di collegamento distaccati presso Comando Centrale USA di Tampa, Florida, al supporto d’intelligence degli agenti AISE, della protezione attiva e passiva delle basi, al supporto sanitario del personale della Croce Rossa Italiana, alla protezione delle sedi diplomatiche nazionali e alle attività umanitarie militari strumentali (CIMIC, ovvero “attività a immediato impatto sulla dimensione civile, volti ad acquisite, mantenere, incrementare il consenso nei confermi del contingente militare nazionale”).

Si arriva così a oltre 7,8 miliardi in 16 anni, a fronte di 280 milioni investiti in iniziative di cooperazione civile.

Completa la lettura dell’argomento sul sito milex.org

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