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Acconti IRPEF 2025: ecco la legge che evita gli aumenti

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Con il Decreto-Legge n. 55 del 23 aprile 2025, l’Esecutivo introduce misure urgenti per prevenire l’incremento degli acconti IRPEF dovuto alla mancata applicazione del taglio del cuneo fiscale.

Contesto e motivazioni

Il problema nasce dalla Legge di Bilancio 2023, che all’art. 1, comma 4, stabiliva che per le addizionali regionali e comunali IRPEF dovessero ancora applicarsi le vecchie aliquote a quattro scaglioni, nonostante la riforma fiscale già in atto. Questo disallineamento ha generato una distorsione fiscale che avrebbe penalizzato molti lavoratori, facendo lievitare gli acconti 2025 rispetto al reale carico fiscale annuo

Nel frattempo, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una riforma strutturale dell’IRPEF, riducendo gli scaglioni da quattro a tre:
– 23% fino a 28.000 euro;
– 35% tra 28.000 e 50.000 euro;
– 43% oltre i 50.000 euro;

Contestualmente è stato rimodulato il taglio del cuneo fiscale: non più sotto forma di esonero contributivo, ma con una indennità fiscale per i redditi fino a 20.000 euro, e una detrazione decrescente per quelli compresi tra 20.000 e 40.000 euro.

Benefici per i contribuenti

Con l’intervento del Governo, lavoratori dipendenti e pensionati evitano di dover versare acconti maggiorati e non coerenti con il nuovo sistema IRPEF. Il decreto:

– previene anticipi d’imposta eccessivi,
– tutela la liquidità dei cittadini,
– e rafforza l’equità fiscale in un momento di transizione normativa.
La misura consente quindi un’applicazione effettiva del taglio del cuneo fiscale, senza svantaggi a posteriori.

In sintesi

Il Decreto-Legge n. 55 del 23 aprile 2025 rappresenta un’azione tempestiva e necessaria per correggere gli effetti indesiderati di una normativa transitoria e proteggere i contribuenti da un ingiusto aggravio fiscale.

Per consultare il testo integrale del decreto: Gazzetta Ufficiale – DL n. 55/2025.

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