Sindacati Militari: perchè iscriversi, vantaggi e svantaggi
Alcune riflessioni che aprono la via ai sindacati.
Dalla sentenza della Corte Costituzionale, che di fatto ha aperto la strada ai sindacati per i militari, di cui oggi già molti autorizzati dal Ministro della Difesa, ci si pone già alcune domande in merito.
Il dubbio sicuramente è dato dalla decisione che ogni militare può prendere in merito all’iscrizione o meno ad un sindacato, da qui un interessante visione la presenta il socio fondatore del Silf, Emiliano Serrecchia.
Il termine “sindacato” risulta orami più o meno sdoganato all’interno delle caserme. Molti finanzieri si interrogano sull’utilità dello stesso. Perché mi dovrei iscrivere? Questa è la domanda che si pongono.
Il confronto più immediato è ovviamente con l’attuale rappresentanza militare.
La rappresentanza militare è gratuita, meglio è a carico del contribuente. Il sindacato ha un costo per il dipendente che si aggira mediamente introno allo 0,50% dello stipendio lordo.
Partendo da questo presupposto non ci dovrebbe essere storia. Però a ben vedere non è proprio così.
Primo. Il sindacato è indipendente dall’amministrazione ed il prezzo di tale indipendenza è appunto l’autofinanziamento.
Secondo. Il sindacato contratta con l’amministrazione, la rappresentanza è un organo consultivo che al massimo formula pareri e proposte.
Terzo. Il sindacato controlla che il contratto venga concretamente attuato in tutto il territorio, la rappresentanza evidentemente no.
Quarto. Il sindacato offre servizi (CAF, patronato, consulenza legale ed amministrativa, ecc.), la rappresentanza non offre servizi e si regge sulla buona volontà di qualche delegato.
Chiaro che all’inizio i sindacati faticheranno perché ancora senza effettivi poteri, perché ancora non in grado di erogare tutti i servizi, perché nel mondo militare è assente la cultura sindacale, perché già molti diritti conquistati dal sindacato di polizia sono stati estesi ai militari per legge. Per questo noi del SILF, abbiamo deciso che all’inizio era giusto chiedere solo 15 euro di quota annua.
Ci sarà chi opportunisticamente non riterrà opportuno iscriversi, perché tanto i benefici del contratto sono automaticamente estesi anche a lui, magari pensando di rivolgersi allo stesso solo nel momento del bisogno. A questi colleghi diciamo di fare uno sforzo di pensiero per comprendere che il sindacato, con tutti i suoi difetti, è ancora oggi l’unico effettivo e reale strumento di tutela del dipendente e che per aiutare il singolo nel momento del bisogno occorre aiutare il sindacato sempre.
Sarà mica un caso che tutti i vertici militari sono decisamente contrari. No?
Emiliano Serrecchia – socio fondatore SILF
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